La
giornata di campionato appena trascorsa è stata caratterizzata da ben otto
vittorie (di cui due esterne) e nessun pareggio. E sono stati segnati 16 gol, 9
dalle squadre che giocavano in casa e 7 da quelle che invece viaggiavano. Che
vogliono dire questi numeri? Tante cose secondo noi. La prima è che dobbiamo
abituarci a vedere un altro campionato in questo girone di ritorno, dopo che
tutte le squadre hanno cambiato i loro organici nel mercato appena concluso.
Vedere che non ci sono stati pareggi fa pensare che tutti, ma proprio tutti, ormai
pensano a conquistare l’intera posta in palio. La classifica è corta, il
campionato è equilibrato, quindi vincendo una partita si rischia di andare in
zona play off, perdendone un’altra c’è il rischio opposto, ovvero quello di
sprofondare nelle zone basse della classifica. Domenica scorsa si è giocato su
tutti i campi tranne quello di Agnone dove era di scena l’Avezzano. Le
condizioni meteo erano proibitive per poter pensare che l’arbitro facesse
iniziare l’incontro, ma non è stato fatto nulla neanche per provare a liberare
il campo dalla neve. Non c’era neanche l’ombra di un volontario che facesse
finta di spazzare il rettangolo verde. Eppure il terreno di gioco dell’Olympia
Agnonese è in sintetico, quindi ci si poteva almeno provare. Bastava poco, poi
se la neve continuava a cadere pazienza, tutti a casa. Questa non vuol essere
una critica alla società molisana, vogliamo però ricordare che le società che
partecipano a questo torneo sono tutte dilettantistiche, quindi per portare
avanti il campionato fanno dei sacrifici enormi. E pensare di dover recuperare
una partita significa, in buona sostanza, altri costi da sostenere. Ci sarà da
affrontare un nuovo ritiro, l’ennesimo lungo viaggio, nuove spese, insomma, che
ogni dirigente farebbe volentieri a meno di avere. Ma tant’è. Tempo fa ho
partecipato ad un convegno sulla gestione finanziaria di una società di calcio
dilettantistica ed è emerso un dato impressionante ma molto significativo. Il
43% delle società ha difficoltà a portare avanti la normale gestione dopo
appena un anno di attività, il 61% dopo il secondo e addirittura il 74% dopo il
terzo anno di attività. I motivi sono, bene o male, sempre gli stessi: alte
spese generali, pochi contributi federali, incassi al limite della
sopravvivenza, introiti pubblicitari minimi e spesso stipendi (o meglio
rimborsi) per i calciatori troppo elevati. Dobbiamo riflettere su queste cose e
pensare che fare calcio di questi tempi non è un gioco per nessuno. Anche e
soprattutto in serie D. Torniamo però alla giornata appena conclusa. L’impresa
l’ha fatta, secondo noi, l’Amiternina che è riuscita a battere di misura (1-0)
la ex vicecapolista Matelica. Ne approfitta il Fano che vince fuori casa contro
la Folgore Veregra (0-3) e sale al secondo posto in classifica. Adesso però la
distanza dalla Sambenedettese, che ha battuto al Riviera delle Palme il
Campobasso (2-1), è aumentata a ben otto punti. Campionato chiuso? Se dietro
non accelerano, e se la Samb continua a vincere sempre, direi di si. Altro show
è quello che ha fatto il San Nicolò, perdeva per 2-0 in casa con il
Castelfidardo ed alla fine la squadra di Epifani è riuscita a ribaltare il
risultato (3-2). Che carattere! Brutte notizie per il Chieti (0-1 in casa con
la Fermana) e Giulianova (sconfitta per 1-0 ad Isernia). Il Chieti sarà il
prossimo avversario dell’Avezzano domenica prossima. Un derby che allo stadio
dei Marsi manca da troppi anni, ben quindici, con entrambe le squadre che hanno bisogno di
punti. (Pino Razzano)