BISEGNA, 7° ANNO IN SERIE D

La crisi del settimo anno lui non l’ha sentita proprio e si è riproposto, con grande professionalità, in questo campionato di serie D vestendo la gloriosa maglia dell’Avezzano Calcio. Parliamo di Michele Bisegna, il fantasioso numero 10 biancoverde, che ci ha gentilmente concesso un’intervista, in cui parla a 360° del suo settimo campionato giocato in serie D, della sua famiglia, dei tifosi e del suo futuro. Iniziamo.
Michele parlaci un po’ del tuo momento: “Sono sereno, tranquillo, tutto sommato è un momento normale della mia vita personale e professionale. Mi è mancato il gol, è vero, ma non me ne sono fatto mai un problema perché ho sempre dato il massimo. Il mio contributo non è mai mancato in mezzo al campo. Ho avuto una flessione ad inizio anno, come tutti del resto, ma adesso mi sento nuovamente bene, pronto al rush finale di questo campionato”.
I tifosi ancora ricordano i tanti gol segnati lo scorso anno: “Quello era un altro campionato, la serie D è molto diversa, questo girone poi è ancora più difficile perché il torneo è molto equilibrato e nessuno fa sconti la domenica. Ce ne stiamo accorgendo sulla nostra pelle purtroppo. I 18 gol segnati in Eccellenza (in 17 partite, ndc) rappresentato un bel ricordo, ma ora sono concentrato solo sul campionato di quest’anno. Mi piacerebbe chiudere in doppia cifra (fino ad adesso Bisegna ha già segnato 7 reti in campionato più 2 in Coppa Italia, ndc) ma se non segno, ripeto, non è un problema. L’importante è che i gol li facciano i miei compagni e che l’Avezzano si salvi in fretta”.
Per te questo è il settimo campionato in serie D: “Si è vero, prima di Avezzano ho giocato in D con il San Nicolò, il Morro d'oro, il Trivento ed il Canistro. Tutte belle esperienze, ho girato tanto, ma questa di Avezzano rappresenta la ciliegina sulla torta, considerando la storia calcistica di questa città. Sono onorato di vestire questa maglia e mi piacerebbe poterlo fare anche in futuro. Sono stato bene dappertutto ma l’esperienza di Trivento devo dire che mi ha arricchito molto. E’ un piccolo paese del Molise dove mi hanno trattato come se fossi un figlio. Quell’anno, con Massimo Agovino allenatore, abbiamo anche sfiorato i play off per un solo punto”.
Parlaci della tua famiglia e di quello che fai fuori dal campo: “Vivo con la mia compagna Ilaria che è una ragazza straordinaria. Per fare questo mestiere devi avere necessariamente accanto una donna capace di accettare pregi e difetti del mondo del pallone, altrimenti sei finito. Lei mi segue sempre ed è una super tifosa dell’Avezzano. Per il resto vivo una vita normalissima, come tutti i ragazzi della mia età. Mi piace molto ridere e scherzare con tutti. Diciamo che porto quella giusta allegria in tutti gli ambienti”.
Nel mercato di riparazione hai rischiato di lasciare Avezzano: “Si, ma alla fine ho deciso di rimanere per una questione di cuore. Mi hanno cercato la Viterbese, il Teramo, l’Ischia ed il Siena. A pochi minuti dalla chiusura del mercato sembrava quasi fatta con il Teramo, ma poi non se ne è fatto più nulla. Sono contento lo stesso. Adesso devo, insieme ai miei compagni, portare in salvo l’Avezzano e poi si vedrà”.
Raccontaci il tuo rapporto con i tifosi: “Sono straordinari, ci seguono ovunque e noi dobbiamo ripagarli con prestazioni sempre all’altezza. Mi dispiace quando non riusciamo ad accontentarli. Conosco i sacrifici che fanno per venire in trasferta e sono rammaricato quando il risultato non ci è favorevole. Il prossimo gol che farò sarà tutto per loro, lo prometto. Mi hanno sempre sostenuto e questo per me è molto importante”.
(Pino Razzano)